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Cosa vuol dire essere un velista?

Il 24,4% degli italiani pratica uno sport con continuità ma solo 1 su 100 ha provato la barca a vela o il windsurf. *

Essere sedentari aumenta la percentuale di rischio di ammalarsi ed annulla la possibilità di fare esperienze straordinarie.

Ma se sei qui è perché vuoi provare cose nuove, vuoi vivere e viaggiare in libertà.

Ecco perché dovresti diventare un velista!

 

Il mare ha sempre rappresentato per l’uomo la sintesi del richiamo della natura. Fin dall’origine è stato vissuto come:

  •  un elemento e una fonte di sopravvivenza;
  •  attraverso il quale è possibile raggiungere altri esseri umani, portatori di culture e conoscenze diverse;
  •  la dimostrazione della grandezza e della bellezza del creato, della sua natura benigna che ti accoglie, ti accarezza e ti rende parte intrinseca di esso;
  • l’elemento del quale avere timore, rispetto e paura, perché la natura è talmente più forte dell’uomo che mai, nonostante tutte le scoperte scientifiche immaginabili, potremmo pensare di obbligarla ai nostri voleri.

 

Solo conoscendo e facendo proprie queste premesse ci si può avvicinare al mare.

Andare per mare su un mezzo che per navigare sfrutta solo le forze della natura, permette di scoprire i propri limiti e regala infinite emozioni.

La vela è emozione

Nell’animo di ogni velista convivono due sentimenti:

  • esprimere nel navigare la propria libertà;
  • cimentarsi in una sfida che di volta in volta cambia, può essere contro l’elemento
    naturale, contro un avversario in competizione o contro se stessi.

La passione per la vela nasce a volte per caso e non ci sono esperienze analoghe che possano spiegare ciò che si prova quando si naviga a vela.

Si può spiegare la tecnica e la teoria; ad un neofita potrebbe sembrare che la vela sia soprattutto studio, tecnica e conoscenza.

In parte è vero, ma le prime esperienze che farete a bordo di una barca vi toglieranno ogni dubbio!

La vela è percezione e sensibilità. Non si impara nulla a memoria.

Stando su una piccola barca o su un grande veliero, il velista risponde al vento secondo le proprie sensazioni ed emozioni, attivando tutte le percezioni sensoriali, usando le conoscenze generali di fisica, meteorologia, tecnica di navigazione, tattica e strategia; traendo le risorse umane e caratteriali per affrontare la natura.

Non a caso il velista non definisce la barca a vela come un mero sport, ma come una scuola di vita.

Andando in barca si impara ad essere più attenti, concentrati, ma soprattutto autonomi, spesso si è soli con il mare e con il vento.

E’ un campo per i bambini dove imparare l’indipendenza e per gli adulti dove riscoprire se stessi.

La barca, il mare, le vele da regolare diventano parte del velista, le reazioni e le scelte diventeranno più importanti del mezzo sul quale si naviga.

La vela è conoscenza

Dopo le prime esperienze in acqua un velista neofita sarà spinto ad approfondire anche la parte teorica della vela.

Per condurre una barca a vela occorre conoscere la fisica, l’attrezzatura, il vento, l’effetto dell’acqua sullo scafo, l’aerodinamica delle vele e le diverse manovre.

Per diventare dei velisti esperti occorrono anni e anni di studio.

Le manovre, che all’inizio possono sembrare difficili e complicate, con l’allenamento diventano semplici automatismi, movimenti elementari che ogni velista esegue senza nemmeno pensarci.

Diventando di giorno in giorno più esperti, l’attenzione si sposterà dall’analisi dei movimenti fondamentali, all’analisi di fattori sempre diversi, quali il mare, il vento ed eventualmente gli avversari.

E’ pertanto indispensabile e fondamentale la concentrazione del velista, che deve saper raccogliere i molti dati diversi, analizzarli e dare in poco tempo una risposta efficace per governare al meglio la barca.

La vela è l’arte di arrangiarsi, tutto ciò che hai per risolvere un problema è ciò che ti porti con te.

La vela è puro istinto e libertà

Per quanto i fattori da studiare ed imparare siano moltissimi, la concentrazione e l’impegno siano di notevole importanza, ci sarà sempre però un fattore imprescindibile per qualsiasi velista: l’istinto.

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Photo by rawpixel 
Un bravo velista risponde agli stimoli della natura, del mare e della barca d’istinto e per far ciò bisogna lasciarsi del tutto andare. Bisogna diventare un tutt’uno con la barca e percepirla come se fosse una parte del nostro corpo.

Bisogna perdere le normali inibizioni che abbiamo a terra e ascoltare ciò che c’è attorno.

 

La sensazione di essere un tutt’uno con la barca, di rispondere ad uno stimolo come se questo fosse avvenuto direttamente sul nostro corpo, l’essere da soli in mezzo al mare, non avere confini in ogni dove si guardi e il poter andare dove si vuole in piena libertà in questa costante sfida è l’emozione più grande che almeno io che scrivo l’articolo abbia mai provato.

Un’emozione che mi ha sempre seguito e senza la quale, fin dal primo giorno in cui sono salito in barca, ho capito che non potrei più vivere senza.

Per me che ho fatto sport fin da bambino la barca a vela è stata qualcosa di più, se me lo chiedeste ora cosa sia per me risponderei semplicemente che è vita e se non si è mai stati di persona in un’ambientazione come quella nella foto in alto non lo si può davvero capire.

Questo è il gioco della vela: pura libertà, la possibilità di lasciarsi andare alle proprie emozioni, istintività, tecnica ed un continuo migliorarsi in una sfida senza fine con la natura.

Sei pronto ad allargare i tuoi orizzonti?

 

A vedere la tua vita da un’altra prospettiva?

 

Inizia subito a vivere il mare!

 

Se puoi, fai una passeggiata e osservalo. Capisci che emozioni ti sta regalando.

 

Puoi iniziare leggendo qualche buon libro con le storie dei migliori marinai.

 

Scrivici per avere qualche consiglio su come approcciarti a questo mondo!

 

Credit copertina: Photo by Jarrett Fifield on Unsplash
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Marco Clementi
marcoclementi94@gmail.com
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