
07 Feb Come comprare una barca usata.
In questo articolo ti rivelerò le 14 cose che controllo prima di comprare una barca a vela. Ti spiegherò come comprare la tua prima deriva senza sbagliare acquisto.
Nel 2003 ho comprato la mia prima barca, da allora ne ho cambiate parecchie solo dopo molti acquisti e averne viste tante, ho capito cosa fosse realmente importante guardare.
La mia seconda -o forse terza- barca fu una fregatura totale!
Mi ero concentrato su dettagli inutili trascurando i problemi più grossi, che erano evidenti, letteralmente sotto pochi millimetri di gelcoat.
In questo articolo scoprirai i migliori segreti per comprare una barca a vela usata.
Molti di questi suggerimenti valgono anche per i cabinati, per i quali però serve molta più attenzione.
Bisogna analizzare più fattori, sia perché l’investimento è di gran lunga maggiore, sia per questioni di sicurezza della navigazione d’altura.
Ok, ci siamo, vuoi comprare una barca a vela per la prossima estate, ecco cosa devi assolutamente fare.
Se l’hai già comprata, ecco come ottenere il massimo dalla tua barca!
Ieri un amico mi ha chiamato chiedendomi consiglio su una barca a vela usata.
Pochi minuti dopo stavo guardando l’annuncio online che mi aveva inoltrato tramite whatsapp e ho subito notato che era verniciata di recente, in maniera pesante.
Bene! Il mio amico pensava fosse una cosa molto positiva, ma si sbagliava.
Perché?
Andiamo con ordine.
Si parte sempre da terra
Se vuoi comprare una barca a vela usata, sai già dove uscirai per la maggior parte del tempo. Hai quindi già dato un occhio ai circoli e ai rimessaggi della zona, se non l’hai fatto, ti consiglio di farlo subito.
Sapere dove terrai la barca è fondamentale. Ci sono rimessaggi sulla sabbia, sui sassi, sull’asfalto, sull’erba. Esistono molti diversi tipi di ingresso in acqua dalla spiaggia: più o meno ripidi.
Questo influisce non poco. Se spostare la barca sarà faticoso, dovrai cercare barche leggere – e con un buon carrello -.
Se invece vuoi portarti la barca in vacanza, dovrai assolutamente cercare qualche cosa che puoi facilmente caricare sul tetto della macchina. Leggera e con l’albero smontabile, l’esempio perfetto è il Laser.
Sei un regatante?
Quando hai capito dove uscirai più spesso pensa come utilizzerai la barca:
- vuoi fare pratica facendo uscite in solitaria?
- ti piacerebbe approcciarti alle regate domenicali del circolo e di quelli limitrofi?
- Pensi che uscirai spesso con qualcuno o qualcuna con cui sei particolarmente affiatato?
Le risposte a queste domande ti portano a diverse soluzioni:
- se vuoi fare tanta pratica, uscire con tutte le condizioni ti servirà una barca robusta. In buone condizioni per usare il tuo tempo libero nell’andare in mare e non a riparare la barca. Ti spiego il perché tra poco;
- se vuoi buttarti nel bellissimo mondo delle regate, dovrai prendere una barca adeguata, competitiva, e lo vediamo nel prossimo punto;
- se spesso sei da solo e punti a portare in barca qualche amico, la ragazza o i figli ma solo qualche volta, ti consiglio di prendere un singolo e magari noleggiare presso il circolo un doppio nelle rare occasioni in cui ti servirà. L’importante è massimizzare il tempo in cui puoi uscire, spesso i doppi non riesci ad usarlo da solo, sopratutto se ancora non sei molto esperto.
O un navigatore solitario?
Ora che hai capito che vuoi uscire molto, fare esperienza e magari le prime regate, da un occhio alla flotta del circolo. Parla con i velisti e confrontati con loro. Cerca di capire che barche hanno in modo da gareggiare con loro ad ‘armi pari’.
Ho visto spesso comprare barche che stringono poco, con scafi lenti, stabili ma non da regata.
Questo ti porta a non riuscire a confrontarti realmente con gli altri, non è divertente, provoca frustrazione e rischi di dover mettere tutto subito in vendita, prima di averla vissuta, averci preso confidenza.
Fatti consigliare dagli altri!
I velisti sono gente strana, in mare accaniti ma a terra sempre pronti a dare consigli giusti.
L’importanza dei pezzi di ricambio
La vela in Italia non è uno sport di massa, largamente diffuso. Su quanto sia triste tutto ciò, potremmo parlare per ore, quello che è certo è che ciò comporta una difficoltà, sopratutto in piccole città, nel reperire i pezzi di ricambio.
Sarà quindi fondamentale conoscere sin da subito il territorio in cui andrai a portare la tua barca, rivenditori, velerie, cantieri nautici. Questo per agevolarti il lavoro di sistemazione del tuo nuovo acquisto e ridurre i tempi di eventuali riparazioni.
Tieni ben a mente che il velista è un tuttofare.
Pochi sport richiedono tanta manualità e una continua manutenzione del proprio mezzo.
Spesso mi trovo a dover riparare delle barche sfruttando quello che ho a disposizione, letteralmente inventando soluzioni.
Questo lo fanno i grandi regatanti oceanici come Giovanni Soldini, nel mezzo dell’Oceano Indiano, ma lo farai anche tu, nelle spiagge della bella costa italiana, quando le condizioni saranno perfette per uscire ma proprio nel momento che stai per mettere la barca in acqua, qualche cosa si rompe, e allora devi intervenire subito.
Soluzioni rapide, efficaci, funzionali, robuste ed affidabili.
Ora che sei giunto a questo punto sai cosa cerchi e ti chiedi: ma cosa devo guardare sulla barca in vendita?
Andiamo a scoprirlo:
Il mio amico vedeva una bella barca, ripitturata di fresco. Ma cosa c’è sotto la vernice?
Sta attento alla riverniciature, sopratutto su barche molto vecchie, spesso nascondono riparazioni anche insidiose.
Chiedi al proprietario di raccontarti tutta la storia e prova a vedere se dalla vernice emerge qualche indizio.
Spesso le riparazioni sono in rilievo – o in una leggera depressione – e ciò emerge anche dalla vernice.
La vernice è poi un peso aggiunto alla barca e spesso cancella l’antiscivolo della fabbrica. E’ possibile che dovrai comprare un nastro adesivo antisdruciolo/antiabrasione per evitare di scivolare in continuazione durante la tua uscita in mare.
Meno spendi per acquistare la barca usata, più spendi per sistemarla.
Spesso non è così ma in quasi tutte le barche che ho visto in vendita lo è stato.
Tieni ben presente che l’attrezzatura di coperta di una barca (bozzelli, strozzatori, etc) è molto costosa, quindi tutto ciò che manca dovrai comprarlo nuovo e potrebbe costarti molto.
La sicurezza è la cosa più importante di tutte.
Tieni sempre a mente questo concetto quando prepari la tua barca per andare in mare.
Non risparmiare sulle cose fondamentali, potresti pagarlo caro poi quando nel bel mezzo dell’uscita qualche cosa si rompe.
E le cose se si possono rompere si rompono, e lo faranno nel momento meno opportuno.
Lavora con cura sull’armo della tua barca, ciò che manca compralo e migliorala il più possibile. Per questo è fondamentale che tieni ben a mente che ciò che non trovi sulla barca al momento dell’acquisto sarà una spesa in più da fare.
Parti con un’armo semplice, funzionale e ben funzionante.
Poi con il tempo imparerai a personalizzare le manovre correnti, rendendole efficienti per il tuo modo di condurre.
Virata e strambata, le due manovre principali
Quando viri e strambi, sopratutto se ancora hai poco ‘piede marino’ ti capita di cadere sull’altro lato in maniera goffa?
Quindi è fondamentale che la barca regga l’impatto del tuo sedere in caduta libera!
Controlla la rigidità delle sedute, spesso nelle barche in vetroresina sono i punti che per primi iniziano a cedere, flettono e rendono la barca poco sicura. Controlla anche il pozzetto e la sua rigidità.
La parte immersa: osmosi e ragni
Questo è più difficile da capire per un neofita, ma con un po’ d’occhio, eviterai di fare errori macroscopici.
Se possibile prova a girare la barca, controllare lo scafo, irregolarità, eventuali riparazioni e ammaccature. Controlla con cura lo stato del gelcoat, spesso si crepa, si formano delle ‘ragnatele’ di microcrepe. Se rimangono superficiali e molto fine, questo non è un dramma, quasi tutte le barche di una certa età soffrono di questo problema.
Se invece sono profonde e ramificate, lo scafo potrebbe aver preso una botta. Con il forte urto si potrebbe essere lesionato internamente e potrebbe fare acqua.
Anche in questo caso non è un dramma, puoi valutare di mettere a posto tutto una volta comprata la barca. Ma devi avere capacità manuali buone nel lavorare con resina, vetroresina o panni di carbonio.
L’allineamento deriva-timone
Ora che hai la barca girata, inserisci deriva e timone per controllare che siano allineati.
Se le appendici hanno subito dei danneggiamenti, come per esempio in seguito ad un forte urto con il fondale, non sono più allineati e lavorano male, oltre ad aver provocato dei danni alla scassa della deriva (che devi controllare con la massima attenzione! E’ un punto particolarmente delicato, spesso le barche fanno acqua da li, sopratutto i laser).
Un disallineamento delle appendici porta a minori prestazioni della barca, difficoltà nelle andature quindi è un fattore che porta ad un deprezzamento della barca.
L’albero e le vele. Il nostro motore.
Le vele sono il motore della barca quindi devono essere buone, valuta con cura lo stato delle vele, se il vecchio proprietario ha vele da allenamento e da regata, se ha spinnaker o jennaker – nel caso la barca fosse predisposta. –
Nel valutare questo considera il prezzo che un gioco di vele ha per quel tipo di barca. Spesso si trovano anche vele usate, ma non sempre è così.
Controlla anche lo stato dell’albero, deve essere bello dritto e con sartiame buono. Fatti smontare l’albero, controlla lo stato delle sartie e gli attacchi sullo scafo.
La mia esperienza mi ha insegnato che il punto in cui le sartie -e lo strallo- si attaccano alla coperta è molto delicato, spesso si rovina e rompe, provocando non pochi problemi.
Una volta che hai controllato tutto, arma la barca completamente, così potrai vedere anche come sono le cime, scotte e drizze.
Per ultimo, e torniamo al primo punto valuta con attenzione lo stato del telo copri barca e del carrello di alaggio.
Un buon carrello è fondamentale, e può costarti molto caro!
E’ una delle parti che vedo più spesso rotte perché i velisti non ci fanno caso, lo trascurano ma un buon carrello, con buone ruote, è di vitale importanza.
Se non sei d’accordo, pensa a queste parole quando sotto i 40° di fine luglio proverai a spostare la tua barca sulla sabbia arroventata!
I migliori siti per comprare una barca a vela usata.
Che sia un laser usato o un cabinato, il migliore sito in assoluto per comprare le barche a vela usate è subito.it nella sua sezione nautica.
Subito.it può sembrarti una banalità perché è il sito dove si trova di tutto, ma proprio per questo è il primo posto dove guardare.
Altri siti interessanti sono quelli delle classi, come nel caso della Classe A ma in questo caso devi sapere che barca cerchi.
Ed ora il segreto più importante!
Sei pronto?
Il momento più bello di un velista è quando compra la prima barca.
Poco dopo penserà subito a rivenderla per cambiarla.
Quando stai per comprare la tua deriva, da un occhiata all’offerta e alla richiesta di quel tipo di barca e chiediti se ha mercato!
Hai già comprato la tua prima deriva?
No? Ma hai adocchiato qualche buona offerta in rete?
Se ti è stato utile, se ti è piaciuto questo articolo ne sono molto contento!
Dammi una mano a farlo circolare, condividilo con i tuoi contatti e raccontami sotto la tua esperienza!
Paola Salvini
Posted at 09:04h, 29 AgostoVorrei iniziare a fare un po’ di vela in un posto con vento (spesso) ma tutto solo scogli. E vorrei poter uscire anche da sola. Beh ho adocchiato una cosa che mi sembrava adattissima a me: un RS Tera : piccolo e leggero, facile…praticamente un windsurf con uno scafo , e me ne sono innamorata. Però amici velisti sostengono che dovrei prendere un’altra barca , tipo equipe o cmq con almeno randa e fiocco , che secondo loro si può portare sia in singolo che in doppio. Io penso che queste derive siano più complicate da rimessare e più lunghe da armare tutte le volte che vuoi uscire.
Che ne pensi?