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A lezione di vela: come si svolge la lezione di vela

Dopo aver letto gli articoli precedenti siete fermamente convinti che imparare ad andare in barca a vela sia la cosa più bella e giusta che vostro figlio possa fare?

Ormai avete preso la decisione, ma vorreste saperne qualcosa di più?

Oltre che ad invitarvi a rileggere i seguenti articoli (“i valori educativi della barca a vela” e “cosa vuol dire essere un velista“), voglio spiegarvi come un corso di vela per bambini estivo sia composto.

Il corso di vela

La giornata inizia con l’accoglienza dei ragazzi.

In quei minuti in cui si aspetta che arrivino tutti, l’istruttore ne approfitta e inizia subito ad interagire con loro con l’obiettivo di creare dei legami forti fra i partecipanti.

Come ho già scritto il mare è un ambiente nuovo e non sempre facile da gestire, soprattutto per i bambini più piccoli, è dunque fondamentale creare un forte affiatamento fra i ragazzi per permettergli di sostenersi e aiutarsi a vicenda.

Noi dell’AVS consideriamo la vela non solo come uno sport, ma come una vera scuola di vita, come un momento altamente formativo nello sviluppo dei ragazzi.

Io che ormai ho passato anni ed anni come istruttore non sono nuovo ai ringraziamenti dei genitori che mi vengono a dire che ho formato i loro bambini non solo sotto l’aspetto velico, ma che li ho fatti anche maturare e crescere.

Essendo fortemente convinti di questo valore della barca a vela puntiamo molto sul far si che i ragazzi escano da questo percorso non solo con la capacità di andare in barca, ma con un bagaglio in più che poi li potrà aiutare nel loro sviluppo.

Per questo, anche dopo l’accoglienza, continuiamo con un breve momento di giochi e scherzi dove l’istruttore cerca di coinvolgere tutti e li sfida pure in giochi dove saranno costretti a collaborare.

Sfruttiamo questa fase anche per far svegliare i ragazzi e prepararli per le attività successive.

Sulla spiaggia faremo appositi esercizi studiati per allenare corpo e mente all’equilibrio e alla coordinazione.

È ora di imparare

La lezione vera e propria inizia ora, con una piccola parte di teoria base indispensabile in mare per permettere ai ragazzi di navigare in autonomia e di capire le indicazioni dell’allenatore.

Si inizia con i nomi della barca, per passare poi alle nozioni base di navigazione nel corso della settimana.

Questa fase risulta spesso la più noiosa, ma se l’istruttore è bravo a tenere alta la concentrazione e la curiosità e se la fase precedente di affiatamento è stata proficua, i ragazzi saranno motivati ad ascoltare fino all’ultima parola.

Si da il via ora alla parte pratica, tutti insieme si va ad armare le barche.

Tranne il primo giorno dove l’istruttore spiega come fare, l’armo delle barche è completamente lasciato in mano ai ragazzi (anche se sempre sotto la supervisione dell’allenatore).

I differenti livelli, le differenti età e il dover svolgere operazioni impossibili da soli, obbligherà i ragazzi ad aiutarsi e ad autogestirsi.

L’istruttore, sempre presente, cercherà di aiutare il meno possibile se non dando qualche indicazione, senza dare la risposta ed obbligando l’allievo a ragionare o a chiedere aiuto al compagno per risolvere il problema.

Questo è fondamentale per far crescere il ragazzo e per insegnargli a risolvere i problemi da soli o a collaborare per riuscirci.

Problemi che nella vita comune vengono spesso risolti dai genitori e che in mare ci si ritrova da soli a dover gestire.

Ora che le barche sono pronte ci si va a vestire (si consiglia di mettere nello zaino: una maglietta di ricambio, delle scarpette da scoglio o sandali, un costume, un cappello, un asciugamano, una bottiglia d’acqua, la merenda e la crema solare e se li si ha dei guantini) facendo mettere a tutti il salvagente, indispensabile per garantire la sicurezza dei ragazzi.

Nel caso di una giornata un po più fredda abbiamo a disposizione delle mute per tutti.

Ora che i ragazzi e le barche sono pronti è ora di andare in mare.

L’allenatore sceglie gli incaricati di uscire dalla spiaggia con le barche, il ruolo più prestigioso e importante per un neofita essendo quello di gran lunga più difficile.

Tutti gli altri dovranno aiutare a quest’ultimi con le operazioni di alaggio e con il carrello della barca e poi saliranno in gommone con l’istruttore.

Tutti in mare!

Siamo finalmente in mare.

Qua si svolgono vari esercizi, alcuni prettamente di insegnamento e altri ludici. In base al livello dei partecipanti l’istruttore avrà scelto a terra il numero di barche da usare in relazione ai ragazzi.

Mediamente il numero delle barche è inferiore a quello dei ragazzi, questo perché è molto stancante andare in barca e ogni tanto i ragazzi hanno bisogno di una pausa e per garantire la massima sicurezza a tutti.

La lezione si svolge dunque a turni dove quelli in barca navigano e quelli in gommone con l’istruttore giocano e apprendono guardando.

Come ho detto non tutti gli esercizi sono rivolti all’ insegnamento vero e proprio, ma molti sono svolti solo per puro divertimento.

Questo potrebbe sembrare inutile, ma non è così.

Per far appassionare un ragazzo alla barca a vela non deve vivere l’andare in barca come solo uno sport, ma lo deve vivere come un momento di pura felicità.

Rendere la barca e il mare un luogo familiare, di svago e non di stress è fondamentale per far entrare la vela nella vita e nel cuore dei ragazzi.

Per questo motivo gli ultimi minuti in mare li si passa, condizioni permettendo, a fare il bagno al largo.

Questo momento è il premio finale per i ragazzi, è il momento in cui tutti gli sforzi vengono appagati.

Qua si crea un momento di felicità. In quanti hanno mai fatto il bagno in mezzo al mare dove la costa è lontana e le persone non si riescono a distinguere?

Il bagno è anche importante per far passare la paura del mare.

Spesso molti ragazzini le prime volte non si vogliono buttare per paura e, seppur non costringendoli, alla fine decidono sempre tutti almeno di provare.

Questo è un momento fondamentale.

Per un bambino combattere le proprie paure e tuffarcisi letteralmente dentro non è facile, ma è fondamentale saperlo fare per crescere ed è fondamentale eliminare la paura del mare per andare in barca.

Dopo non meno di 2 ore passate in mare si torna a terra.

Disarmo e acqua dolce

Proprio come durante l’armo i ragazzi saranno lasciati in autogestione per il disarmo.

Da stanchi e dopo la fase di divertimento non sarà facile.

Autogestirsi in questa condizione risulta sempre problematico e spesso l’istruttore deve mettere una parola forte per coordinarli.

In ogni caso qui imparano a prendersi cura delle proprie cose anche quando non ne hanno voglia.

Quanti genitori pagherebbero oro per insegnare al proprio figlio a rimettere in ordine la camera o i giochi dopo averli usati?

Ecco, non prometto miracoli, ma portateli a fare un corso di vela e risparmierete sull’oro!

Il rispetto dell’ attrezzatura è fondamentale per un velista visto che la barca in perfetto stato è un mezzo indispensabile per la navigazione.

Una volta che tutte le barche sono a posto ci si cambia e se si vuole si fa la doccia e si aspettano tutti insieme i genitori.

Vi assicuro che torneranno a casa belli stanchi e che non vorranno altro che riposarsi per almeno metà pomeriggio, ma che si saranno divertiti moltissimo e che soprattutto avranno imparato e saranno cresciuti profondamente.

Ora che siete convinti che un corso di vela è quello che ci vorrebbe per l’estate di vostra figlio o vostro figlio, non vi rimane che iscriverlo/a!

Iscrizioni aperte da lunedì 15 aprile!

Intanto lascia la tua email o contattaci!

Marco Clementi
marcoclementi94@gmail.com
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