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Quale muta scegliere per fare vela in deriva

Ti stai avvicinando al mondo della vela fatta sulle derive e, dopo il corso di vela fatto in estate, vuoi continuare ad approfondire e inizi ad aver bisogno di scegliere una muta per poter uscire con quasi tutte le condizioni.

Stando al circolo hai visto che gli altri velisti escono con vari tipi di mute e ti stai chiedendo qual’è il tipo di muta migliore per te.

Cos’è la muta e perché è importante in barca a vela

La muta è un indumento abbastanza attillato che è fatto di tre strati: due strati di tessuto riempiti da uno di schiuma. Esistono tre tipi di mute: umide, semi-stagne e stagne.

In questo articolo di occuperemo delle mute umide, ossia tutte quelle mute che hanno spessore dai 2 ai 7 mm e che fanno entrare un po’ di acqua a contatto con la nostra pelle.

Quando si fa attività in mare si è sottoposti agli agenti atmosferici, al vento e all’acqua. Spesso si alternano momenti in cui ci si bagna e momenti in cui si è esposti al vento (reale ed apparente). In queste condizioni si disperde un sacco di calore con una rapidità anche più alta del 25% rispetto a quando si è sulla terra ferma, prima di partire. Ciò ci porta a consumare molte più energie, stancandoci prima, riducendo la nostra concentrazione e performance.

La muta ci aiuta a termoregolare il nostro corpo, riducendo quindi la dispersione del calore. Questo fa si che anche in situazioni limite o di emergenza, abbiamo una riserva maggiore di energie da dedicare alla conduzione della barca e alla risoluzione di eventuali problemi.

Abbiamo quindi capito che indossare la muta corretta non è solo importante per migliorare le proprie performance ma anche un elemento di sicurezza in mare.

Non va neppure trascurata l’importanza di proteggere la pelle dal sole, dai raggi UV e in questo la muta ci da una grande mano.

Come funziona la muta umida? La muta umida è quella muta che fa entrare un po’ di acqua, si viene quindi a creare un sottile strato tra la muta e la nostra pelle. Il calore del corpo riscalda quest’acqua che quindi fa da barriera riducendo sensibilmente la dispersione del calore.

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Come scegliere la muta giusta

I fattori da tenere in considerazione per scegliere la muta giusta sono:

1. Temperatura dell’acqua

Di solito la temperatura dell’acqua del mare Adriatico in estate è oltre i 20 °C mentre in inverno difficilmente scende sotto i 7/10 °C.

Quindi in estate si può andare decisamente verso spessori minimi, 2/3 mm per poi crescere con l’abbassarsi delle temperature.
La temperatura del vento, o meglio, l’intensità del vento, non incide tantissimo nella scelta della nostra muta quanto più sugli accessori: cappello, guanti, etc, che però non tratteremo qui.

Per semplificare, riportiamo questa tabella presa dal sito dei consigli per lo sport di Decathlon.

2. I diversi tipi di muta

Come avrete notato, nell’immagine sopra si parla di mute 2/2, 4/3 etc, Cosa vuol dire questo? Vuol dire che si fa riferimento a mute con spessori variabili: solitamente il primo numero (il maggiore) riguarda lo spessore della muta nel busto e il secondo su braccia e gambe.

Questo perché?

Perché una muta deve proteggere bene il corpo e tenere al caldo le zone più sensibili ma lasciarci liberi nei movimenti.

Esistono tre tipi di mute: shorty, long John e long Jane oppure la sola maglia in neoprene (che per esattezza però non è inclusa nel mondo delle mute).

Le mute shorty sono quelle con maniche e pantaloni corti, lasciano scoperti polpacci e avambracci. Consentono una grande libertà di movimenti e sono l’ideale in estate o comunque con le temperature più alte, Andrebbero indossate quasi sempre quando si esce in mare e i loro spessori sono solitamente molto bassi, raramente più di 2 o 3 mm.

Le mute long John – per lui- e long Jane -per lei- sono quelle che ci accompagnano verso le uscite autunnali e invernali. Coprono tutto il corpo e spesso sono fatte in più spessori di neoprene.

Consiglio di avere sempre nella borsa la muta lunga, anche in estate, perché potrebbe esserci la giornata più fredda, ventosa o senza sole, e ci serve un booster di calore in più.

Il tipo di muta scelta dipende poi anche

Le mute per vela hanno la caratteristica di avere sedere e ginocchia rinforzate per lo sfregamento che queste parti del corpo fanno sulla barca, durante la conduzione. In alternativa si possono usare comunque le mute per surf magari con l’accortezza di mettersi un paio di vecchi pantaloncini sopra.

La taglia della muta è molto importante perché per fare l’effetto termico desiderato deve essere attillata ma non troppo stretta che altrimenti riduce i movimenti.

3. Come mantenere a lungo e in buono stato una muta in neoprene

Dopo le uscite in mare, le mute in neoprene vanno sciacquate dall’acqua salata con abbondante acqua dolce. Possiamo usare saponi neutri e dobbiamo prestare grande attenzione alle zona come polsi e collo e anche alla zip che con il tempo tende ad ossidarsi o ad accumulare sale tra i dentini.

La muta va quindi fatta scolare senza però lasciarla appesa alla gruccia per troppo tempo, per evitare che si sformi il collo e perda elasticità ed adesione. A questo punto la si può mettere ad asciugare in un locale vantilato e lontano da fonti di calore.

L’ideale è farla asciugare al contrario.

E tu che muta usi?

Se ti è stato utile questo articolo o se hai altre curiosità e domande, scrivici qui sotto nei commenti!

Associazione Velica Senigallia
avsenigallia@gmail.com
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